mercoledì 17 dicembre 2014

Qualche appunto da "Come diventare se stessi - David Foster Wallace si racconta"

All’indomani dell’uscita americana di Infinite Jest, inviato dalla rivista Rolling Stone a scrivere un lungo articolo su Wallace, il giornalista David Lipsky trascorse cinque giorni ininterrotti al suo fianco, viaggiando con lui per centinaia di chilometri, assistendo ai suoi reading, alle lezioni del suo corso di scrittura, ma soprattutto impegnandolo in una conversazione personale e profonda sulla letteratura, la politica, il cinema, la musica, e anche gli aspetti più privati della sua vita, compresi il rapporto con le droghe e la battaglia contro la depressione. Questa è la fedele trascrizione del materiale registrato all’epoca: il ritratto in presa diretta di un indimenticato maestro della letteratura. 







Qualche appunto:


SCOPO DELLA LETTERATURA
Ma secondo me in parte c’è anche il fatto che certe cose influenzano il tipo di esperienze interiori che uno vive. E i sentimenti di cui la letteratura deve parlare. Cioè, una persona di oggi passa molto più tempo di fronte a un monitor. In stanze illuminate dai neon, nei cubicoli degli uffici, a un capo o all’altro di un trasferimento di dati. E cosa significa essere umani, e vivi, ed esercitare la propria umanità in questo genere di scambio? Rispetto a cinquant’anni fa, quando il grosso dell’esperienza  di una persona era, che ne so, avere una casa, un giardino, e farsi quindici chilometri in macchina ogni giorno per andare a lavorare in fabbrica. E vivere e morire nella stessa città in cui nasceva, e sapere com’erano fatte le altre città solo dalle fotografie e da un cinegiornale di tanto in tanto. […] Il trucco che dovrà fare la letteratura, per come la vedo io, sarà cercare di creare una ricchezza di dettagli e un linguaggio in grado di mostrare… sarà cercare di creare una mimesi efficace quanto basta per mostrare che in realtà non è cambiato nulla. Che ciò che è sempre stato importante è ancora importante. E il nostro compito è capire come fare questa cosa in un mondo la cui consistenza sensoriale è completamente diversa.

SCOPO DELLA LETTERATURA

Ci sono cose che la grande letteratura può fare e che altre forme d’arte non riescono a fare così bene.
E la principale… la principale mi sembra che sia il fatto di poter saltare al di là del muro dell’identità individuale e descrivere la propria esperienza interiore; e provocare, direi, una sorta di conversazione intima fra due coscienze.

CULTURA POP E ARTE

Perché la prevedibilità della cultura popolare, la roba veramente stereotipata, quella che non fa nessun tentativo di sorprendere o di creare qualcosa di artistico, ha un effetto profondamente confortante. E perfino lo spettatore più ottuso o più stanco riesce a capire cosa sta per succedere. Il che ti dà un senso di ordine, l’impressione che finirà tutto bene, che questa è una narrazione che si prenderà cura di te, e non ti metterà alla prova in nessun modo. E’ come essere avvolti in una coperta di pelle di camoscio e rannicchiati accanto a una grossa tetta generosa, no? E d’accordo non saranno grandi capolavori. Ma la funzione che hanno è profonda, in un certo senso.
Tutta questa roba è, come dire, mortalmente seria e davvero profonda, sempre. Cioè, non significa che si debba andare in giro a fare gli eruditi della cultura pop, scomponendola e analizzandola. Ma il fatto è che… troviamo… che l’arte trova un modo di prendersi cura di noi, e di prendere parte alla nostra vita. Quasi malgradose stessa.
[…] Perché in fondo la roba fica, la magia, viene fuori continuamente. Il trucco, sai… se c’è una cosa che la vera arte può fare, è di metterti in condizione di essere più pronto ad ascoltarla. Mi spiego? Seducendoti, riesce a farti prestare attenzione a certe cose in un modo in cui è difficile prestare attenzione.

SCRITTORI

Non credo che siamo meglio degli altri, però siamo in grado di descrivere il tentativo di ripercorrere il nostro girare a vuoto in modo tale che forse qualcun altro riuscirà ad identificarsi. Non credo che gli scrittori siano più intelligenti delle altre persone. Penso solo che possono essere più interessanti nella loro stupidità, o nella loroconfusione.

TELEVISIONE E LETTERATURA

Noi ce ne stiamo qui a lagnarci di come la tv ha rovinato il pubblico dei lettori, quando in realtà la sua unica colpa è di averci fatto il preziosissimo dono di renderci il lavoro più difficile. Capisci in che senso? Per come la vedo io, più è difficile far sentire a un lettore che vale la pena leggere quello che scrivi, più è probabile che tu stia producendo v era arte. […]
Si insegna al lettore che è molto più intelligente di quanto credeva di essere. Secondo me una delle lezioni più insidiose che impartisce la TV è la meta-lezione che tu sia stupido. Che questo è il massimo a cui puoi arrivare.

LETTERATURA SPERIMENTALE

C’è della letteratura sperimentale che fa veramente, ma veramente cacare, che ha una leziosità e una difficoltà fini a se stesse. […] Un po’ come se uno guarda la storia della pittura dopo lo sviluppo della fotografia – la storia della letteratura rappresenta il costante sforzo di permettere alla letteratura di continuare a operare quelle magie che ti dicevo. Mano mano che il tessuto cognitivo della nostra vita cambia. E mano mano che cambiano i media attraverso cui la nostra vita viene rappresentata. E sono le cose avanguardistiche o sperimentali che hanno la possibilità di portare avanti questa impresa. Ecco perché sono preziose.
E il motivo per cui mi fa rabbia che tanto spesso facciano cacare, e che ignorino il lettore, è proprio che le ritengo tanto, tanto, tanto preziose. Perché sono quelle che parlano di che effetto fa stare al mondo. Invece di offrire un sollievo dall’effetto che fa stare al mondo.


CLASSICI DELLA LETTERATURA E SCOPO DELLA LETTURA

E non so come la vedi tu, ma per quanto mi riguarda quel tipo di letteratura mi piace leggerla, ma non mi sembra per niente vera. La leggo per trovare sollievo da ciò che è vero. La leggo per trovare sollievo dal fatto che, per dire, oggi ho ricevuto cinquecentomila informazioni distinte, delle quali forse venticinque sono importanti. E come faccio a distinguere quali?

LETTERATURA SPERIMENTALE

Non potrei dire che [la letteratura sperimentale] è scritta male: ma richiede al lettore una quantità di fatica che è ridicolmente sproporzionata rispetto alla soddisfazione che ne trae. […] Come lettore mi sento un bambino in mezzo a degli adulti che fanno un discorso  di cui non  capisco assolutamente nulla: perché quello di fatto è un libro scritto per altri scrittori, per teorici e critici. E tutta quella magia viscerale, della serie “Cristo Santo, che bello leggere. Ora com ora preferirei leggere piuttosto che mangiare” è andata completamente perduta.


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